È in vigore dal 1° gennaio 2025 la Legge di Bilancio 2025, contenuta nella la L. 30.12.2024 n. 207, pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 43 alla G.U. 31.12.2024 n. 305. Sono diverse le misure che interessano il campo della fiscalità immobiliare e tra di esse spicca il riordino, con compressione dei benefici, delle detrazioni per interventi edilizi: sono introdotti ancora paletti per l’ultimo anno di fruizione del Superbonus e sono prorogate, con aliquote più contenute, le agevolazioni per ristrutturazioni, risparmio energetico e adeguamento antisismico. A tutto ciò va aggiunto il nuovo “tetto” alle detrazioni per i soggetti con redditi superiori a 75.000 euro. Sul fronte delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa, invece, viene raddoppiato il termine per l’alienazione dell’immobile precedentemente posseduto, con evidente vantaggio per coloro che possono accedere al beneficio fiscale. Per il 2025 sono poi riaperte le procedure di assegnazione agevolata di beni ai soci, trasformazione in società semplice ed estromissione dell’immobile dalla sfera dell’imprenditore individuale. Infine, è finalmente portata a regime la rideterminazione del costo fiscale dei terreni e delle partecipazioni quotate e non quotate, con accesso all’imposta sostitutiva nella nuova misura del 18%.
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, Serie generale n. 303 del 28/12/2024, il decreto legislativo 27 dicembre 2024, n. 204 di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2023/1113 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 maggio 2023, riguardante i dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi e determinate cripto-attività e che modifica la direttiva (UE) 2015/849, e per l'attuazione della direttiva (UE) 2015/849, relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, come modificata dall'articolo 38 del medesimo regolamento (UE) 2023/1113.
“L’errore fatale" nel deposito telematico non è imputabile alla parte, ma è anche vero che le eventuali istanze di rimessione in termini devono essere presentate tempestivamente per rispettare il principio di ragionevole durata del processo”. È quanto deciso dalla Corte d'Appello di Catanzaro, sez. II, sentenza, 20/11/2024, n. 1272.
Prosegue in questo commento la disamina del Libro I e del libro II del correttivo al Codice dei contratti pubblici, D.lgs. 31 marzo 2023, n. 36. Nel breve scritto che segue s’intende analizzare in prima battuta, l’art. 41 in cui la disciplina sulla progettazione dell’opera pubblica, nei suoi due livelli di progettazione (il progetto di fattibilità tecnico-economica (PFTE) e il progetto esecutivo) insieme dagli allegati ad esso riferiti sono stati fortemente modificati, anche alla luce delle criticità che sono state palesate dagli operatori del settore. Al contempo, sia avrà cura di delineare le novità presenti all’interno degli artt. 43 e 49 in cui ad essere innovati sono i metodi e gli strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni e le modalità operative del principio di rotazione, principio generale degli affidamenti dei contratti sottosoglia. Proseguendo, si avrà cura di esaminare i nuovi artt. 57 e 59, i quali rispettivamente si occupano delle clausole sociali e degli accordi quadro. Fondamentale sarà soffermarsi sulle modifiche operate all’interno degli artt. 60 e 120 del Codice, in cui l’istituto della c.d. revisione prezzi, una delle principali novità introdotte dal D.lgs. 31 marzo 2023, n. 36, è stato nuovamente modificato in modo da renderlo ancora più sicuro e rapido il meccanismo grazie al quale si è reso obbligatorio l’inserimento di clausole revisionali per l’adeguamento automatico del valore del contratto, al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva determinanti una variazione del costo all’interno della commessa. Nel farlo necessariamente si terrà conto del coordinamento con l’art. 120, derogando, parzialmente l’analisi ricostruttiva del Codice ora in commento. Da ultimo si concluderà con la nuova disciplina prevista per la qualificazione delle stazioni appaltanti, in cui oltre ai requisiti necessari per ottenere la qualificazione, sono ora indicati anche gli incentivi per favorirne la qualificazione, completata dal nuovo art. 67 in tema di qualificazione dei consorzi non necessari ai fini della loro partecipazione alle procedure di affidamento, comprensiva anche di appositi divieti di partecipazioni a più di un consorzio stabile.
L’assegno per il nucleo familiare, finalizzato ad assicurare una tutela in favore di quelle famiglie che mostrano di essere effettivamente bisognose sul piano economico, ha natura assistenziale. Ne consegue che il reddito rilevante ai fini dell’ammontare dell’assegno è quello del nucleo familiare composto dal coniuge affidatario e dai figli, con esclusione del coniuge legalmente separato, anche se titolare del diritto alla corresponsione, rilevando il reddito di quest’ultimo solo ai fini del diritto all’erogazione della provvidenza. Lo stabilisce il Tribunale di Vallo della Lucania, sentenza 5 dicembre 2024, n. 486.
Il Tribunale di Civitavecchia, con sentenza del 17 ottobre 2024, ha respinto le domande avanzate da un correntista, vittima di phishing, nei confronti della propria banca. Il Giudice, accertato che l’istituto di credito aveva adottato un sistema di autenticazione forte a due fattori, ha ritenuto che integrasse gli estremi della colpa grave la condotta del cliente che aveva condiviso con terzi le credenziali di accesso al servizio di home banking.
Con la sentenza n. 212 dello scorso 23 dicembre 2024, la Corte costituzionale ha dichiarato infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 635, comma 2, c.p., nella parte in cui prevede la pena della reclusione da sei mesi a tre anni, anziché quella della reclusione da sei mesi a due anni, prevista per il delitto di danneggiamento seguito da pericolo di incendio.
L’augurio del Pres. Vincenzo Pappa Monteforte ai notai vincitori dell’ultimo concorso: “Siate previdenti e non dimenticate mai la deontologia. Con una consapevolezza: la nostra Cassa non è solo erogatrice della pensione futura ma sostiene i propri iscritti in tutto l’arco della vita professionale e oltre”.
Gli attori chiedevano dichiararsi la nullità, per difetti formali, di un testamento olografo e trascrivevano la relativa domanda. I convenuti agivano in riconvenzionale al fine di veder risarcito il danno provocato dalla trascrizione. Il Tribunale, dopo aver riconosciuto esistente l’interesse ad agire della parte attrice, rigettava sia la domanda principale che la riconvenzionale, compensando per un terzo le spese. Lo stabilisce il Tribunale di Catania, sez. III, sentenza 2 dicembre 2024, n. 5803.
Il correttivo alla riforma dovuta al d.lgs. n. 149 del 2022, introdotto con il d.lgs. n. 164 del 2024, è intervenuto, tra l’altro, in maniera significativa sull’istituto del c.d. rito semplificato. Il risultato è complessivamente da valutarsi in maniera critica, potendone discendere gravi dubbi applicativi e interpretativi, rovesciati, come di consueto, sulle spalle dell’interprete.
Tra fine 2024 e inizio 2025 sono state pubblicata in Gazzetta Ufficiale una serie di norme tra cui il Collegato Lavoro, la Legge di Bilancio 2025 e il Milleproroghe. Dopo l’ok in Commissione, all’Assemblea della Camera inizia l’esame del ddl costituzionale sulla separazione delle carriere.
L’obbligo accessorio gravante sul notaio circa la preventiva verifica della libertà e disponibilità del bene e, più in generale, delle risultanze dei registri immobiliari attraverso la loro visura non è limitato al ventennio. In questo modo si è espressa la Cassazione civile con la sentenza n. 34949/2024.
L’interpretazione estensiva delle norme in tema di limiti temporali per i recuperi impositivi deve tener conto del principio generale contenuto nell’articolo 3, ultimo comma, dello Statuto dei diritti del contribuente, a tenore del quale “i termini di prescrizione e di decadenza per gli accertamenti di imposta non possono essere prorogati”.
La sentenza resa dal Tribunale di Gela il 19 novembre 2024, n. 634 con cui è stata rigettata la domanda risarcitoria proposta nei confronti della titolare di un centro estetico da una donna che aveva riportato ustioni a seguito di un trattamento di epilazione a luce pulsata ivi effettuato, offre lo spunto per analizzare la casistica in tema di responsabilità civile di chi esercita l’attività di estetista.
Con l’ordinanza n. 32333 del 13 dicembre 2024, la Cassazione civile, ha statuito ancora una volta che la notificazione dell’accettazione della donazione, prevista dall’art 782 comma 2, per i casi in cui proposta e accettazione siano contenuti in atti pubblico distinti, deve eseguirsi in modo rituale e costituisce requisito indispensabile per il perfezionamento del relativo contratto, che pertanto prima del suo verificarsi non può ritenersi concluso.
Gli interventi del correttivo - D.lgs. n. 164 del 2024 - sul rito di cui agli artt. 473 bis e seguenti sono generati da difetti di tecnica legislativa o da tentativi di riempire alcune delle lacune degli articolati, nella edizione dovuta al D.lgs. n. 149 del 2022.
Il termine finale complessivo ed inderogabile, entro il quale il procedimento disciplinare deve concludersi a pena di prescrizione dell’azione disciplinare, al di là degli eventi interruttivi verificatisi, è di sette anni e mezzo dalla consumazione dell’illecito. È quanto si legge nella sentenza n. 33554 del 20 dicembre 2024 della Cassazione civile.
Il D.L. n. 155/2024, convertito dalla L. 9 dicembre 2024, n. 189, contiene alcuni articoli dedicati all’attuazione del PNRR, con particolare riferimento alla riduzione dei tempi di pagamento, al rafforzamento della capacità amministrativa e ai controlli.
Con la sentenza 19 dicembre 2024, n. 209, la Corte costituzionale ha respinto una serie di censure di costituzionalità dell’art. 34, comma 2, c.p.p., nella parte in cui non prevede che il giudice per le indagini preliminari, il quale abbia rigettato la richiesta di decreto penale di condanna per ritenuta non congruità della pena indicata dal pubblico ministero, sia incompatibile a pronunciare sulla nuova richiesta di decreto penale formulata per lo stesso fatto e nei confronti del medesimo imputato.
Non può essere omologato un concordato semplificato ex art. 25-sexiesCCII, nel quale, in mancanza di apporto di finanza esterna, è prevista la soddisfazione dei creditori chirografari nonostante il mancato pagamento integrale dei creditori privilegiati. Così ha stabilito la Corte d’Appello di Ancona con la sentenza del 4 dicembre 2024.
Il Garante della protezione dei dati personali ha recentemente diffuso un elenco di regole e di raccomandazioni indirizzato ai genitori che contiene suggerimenti per limitare la diffusione online di contenuti che riguardano i propri figli, il cosiddetto “sharenting”.
Con una densa decisione, la sentenza 17 dicembre 2024, n. 203, la Corte costituzionale ha ribadito la propria giurisprudenza, con la quale, a partire dalla sentenza n. 2/1956, si è sempre escluso che misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio sia riconducibile all’art. 13 Cost., rientrando, invece, nell’ambito dell’art. 16 Cost.